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Metodio dell’Olimpo

Metodio aveva una formazione filosofica completa, ed era un importante teologo, nonché un autore prolifico e lucido. Cronologicamente, le sue opere possono essere assegnate solo in modo generale alla fine del terzo e all’inizio del 4 ° secolo. Divenne di particolare importanza nella storia della letteratura teologica, in quanto combatté varie opinioni del grande alessandrino, Origene. In particolare attaccò la sua dottrina secondo cui il corpo dell’uomo alla risurrezione non è lo stesso corpo che aveva nella vita, così come la sua idea dell’eternità del mondo. Tuttavia, ha riconosciuto i grandi servizi di Origene nella teologia ecclesiastica.

Come Origene, egli è fortemente influenzato dalla filosofia di Platone, e utilizza in larga misura la spiegazione allegorica della Scrittura. Delle sue numerose opere solo una è giunta fino a noi completa in un testo greco: il dialogo sulla verginità, sotto il titolo Simposio, o sulla verginità (Symposion e peri hagneias). Nel dialogo, composto con riferimento al Simposio di Platone, raffigura un pasto festivo di dieci vergini nel giardino di Arete, in cui ciascuno dei partecipanti esalta la verginità cristiana e la sua sublime eccellenza. Si conclude con un inno su Gesù come Sposo della Chiesa. Frammenti più grandi sono conservati di diversi altri scritti in greco; sappiamo di altre opere da vecchie versioni in slavo, anche se alcuni sono abbreviati.

I seguenti lavori sono in forma di dialogo:

  1. Sul Libero arbitrio (peri tou autexousiou), un importante trattato di attaccare Gnostiche, vista l’origine del male e la prova della libertà della volontà umana
  2. Sulla Risurrezione (Aglaophon e peri tes anastaseos), in cui la dottrina che lo stesso corpo che l’uomo ha nella vita sarà risvegliato l’incorruttibilità la risurrezione, è appositamente formulato in opposizione a Origene.

Mentre grandi porzioni del testo greco originale di entrambi questi scritti sono conservati, abbiamo solo versioni slave dei quattro seguenti trattati più brevi:

  1. De vita, sulla vita e l’azione razionale, che esorta in particolare alla contentezza in questa vita e alla speranza della vita a venire
  2. De cibis, sulle leggi alimentari ebraiche, e sulla giovane vacca, menzionata nel Levitico, con spiegazione allegorica della legislazione alimentare dell’Antico Testamento e della vacca rossa (Num., xix)
  3. De lepra, sulla lebbra, a Sistelius, un dialogo tra Eubulius (Metodio) e Sistelius sul senso mistico del Vecchio Testamento riferimenti ai lebbrosi (Lev., xiii)
  4. De sanguisuga, sulla sanguisuga nei Proverbi (Prov., xxx, 15 mq.) e sul testo, “i cieli mostrano la gloria di Dio” (Sal. xviii, 2).

Di altri scritti, non più esistenti, Girolamo menziona (loc. cit.) un lavoro voluminoso contro Porfido, il neoplatonista che aveva pubblicato un libro contro il cristianesimo; un trattato sulla Pitonissa diretto contro Origene, commenti sulla Genesi e il Cantico dei Cantici. Altri autori attribuito un lavoro sui Martiri, e un dialogo Xeno a Metodio; in quest’ultimo si oppone alla dottrina di Origene sulla eternità del mondo. Gregory Abu’l Faraj attribuisce a Metodio una sorta di lavoro che si occupa dei patriarchi.

L’Apocalisse del vii secolo di Pseudo-Metodio è falsamente attribuita a lui. La sua festa è il 18 settembre. Tra le edizioni delle sue opere sono: P. G., XVIII; Jahn, S. Methodii opera et S. Methodius platonizans (Halle, 1865); Bonwetsch, Methodius von Olympus: I, Schriften (Lipsia, 1891).

Sei brevi punti riassumono il suo contributo sulla Rivelazione:

  1. La donna dell’Apocalisse 12 è la Chiesa; il Bambino rappresenta i Santi.
  2. 1260 giorni precedono la nuova dispensazione.
  3. Nuova Terra segue la Terra presente.
  4. Contende contro Origene sulla Risurrezione.
  5. Cambiamento del mondo in condizioni più gloriose dopo la Conflagrazione.
  6. I corpi ricevuti nella Risurrezione non muoiono mai.