Articles

Caffè, fenolici e assunzione di potassio nella malattia renale cronica

Il potassio si trova nella maggior parte degli alimenti naturali ed è particolarmente ricco di frutta, succhi di frutta, patate e verdure che non sono state bollite. Negli adulti sani, i livelli sierici di potassio sono strettamente regolati dal rene indipendentemente dall’assunzione dietetica. Nei soggetti con diabete mellito, specialmente quando vi è una ridotta capacità di clearance del rene, il meccanismo di omeostasi per il potassio può essere ridotto. Tuttavia, non è comune che l’omeostasi del potassio sia un problema fino a quando la capacità renale non è marcatamente ridotta (con una velocità di filtrazione glomerulare di 15 mL/min) quando i pazienti si avvicinano all’insufficienza renale allo stadio terminale o devono andare in dialisi.\n \ nanche se non ci sono raccomandazioni dietetiche pubblicate per i pazienti con insufficienza renale moderata (GFR di 30 – 59 mL/min), caffè e tè sono talvolta limitati dal loro volume di liquidi, potassio e contenuto di caffeina. Tuttavia, tè e caffè sono elencati nel gruppo a basso contenuto di potassio, contenente 1,57±0,04 mmol (61,44 ± 1.38mg) di potassio per tazza, mentre il tè contiene meno di 2 mmol (78mg) per tazza. Inoltre, bere caffè (3-4 tazze al giorno) è stato associato a un rischio inferiore del 25% di T2DM e al rischio ridotto del 17%. I polifenoli e la melanoidina presenti nel caffè hanno proprietà antiglicative, antinfiammatorie, anti-cancerogene e antiossidanti, che possono proteggere il rene.\ n \ nquindi, l’assunzione di potassio deve essere limitata solo se gli esami del sangue mostrano che è necessario (≥5,5 mmol / L). In un normale bevitore di caffè, con un’assunzione di 2-3 tazze al giorno, l’assunzione di potassio dal caffè rappresenta 2.0-10% di una normale assunzione di potassio negli adulti (50-150 mmol / die). Pertanto, il contenuto di potassio e sodio nel caffè non rappresenta un rischio nella funzione renale moderatamente ridotta, dove caffè e tè non sono assolutamente proibiti. Lo scopo dello studio è valutare l’assunzione di potassio, bevande e polifenoli in pazienti diabetici con insufficienza renale e confrontare l’assunzione con controlli sani.