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Studi epidemiologici di glifosato e cancro: Una recensione

L’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti e altre agenzie di regolamentazione in tutto il mondo hanno registrato il glifosato come erbicida ad ampio spettro per l’uso su più colture alimentari e non alimentari. Il glifosato è ampiamente considerato dalle autorità di regolamentazione e dagli organismi scientifici come privo di potenziale cancerogeno, in base principalmente ai risultati di studi di cancerogenicità su ratti e topi. Per esaminare i potenziali rischi di cancro negli esseri umani, abbiamo esaminato la letteratura epidemiologica per valutare se l’esposizione al glifosato è associata causalmente al rischio di cancro negli esseri umani. Abbiamo anche esaminato rilevanti studi metodologici e biomonitoranti del glifosato. Sette studi di coorte e quattordici studi di caso-controllo hanno esaminato l’associazione tra glifosato e uno o più esiti tumorali. La nostra recensione non ha trovato un modello coerente di associazioni positive che indichi una relazione causale tra il cancro totale (negli adulti o nei bambini) o qualsiasi tumore sito-specifico e l’esposizione al glifosato. I dati provenienti da studi di biomonitoraggio sottolineano l’importanza della valutazione dell’esposizione negli studi epidemiologici e indicano che gli studi dovrebbero includere non solo la durata e la frequenza dell’uso di pesticidi, ma anche il tipo di formulazione di pesticidi. Poiché le valutazioni generiche dell’esposizione probabilmente portano a una classificazione errata dell’esposizione, si raccomanda che gli algoritmi di esposizione siano convalidati con dati di biomonitoraggio.