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Matteo 6: 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano.

(11) Dacci oggi il nostro pane quotidiano.– Una strana oscurità pende sulle parole che ci sono così familiari. La parola tradotta “quotidiano” si trova da nessun’altra parte, con l’unica eccezione del passaggio parallelo in Luca 11:3, e per quanto possiamo giudicare deve essere stato coniato per lo scopo, come il miglior equivalente per l’ignoto aramaico parola che il nostro Signore effettivamente utilizzato. Siamo quindi gettati in parte sulla sua possibile derivazione, in parte su ciò che sembra (compatibilmente con la sua derivazione) più in armonia con lo spirito dell’insegnamento di nostro Signore. La forma della parola (vedi Nota in Excursus) ammette dei significati, (1) pane sufficiente per il giorno che verrà; (2) sufficiente per il domani; (3) sufficiente per l’esistenza; (4) al di là di materiale sostanza-o, come la Vulgata rende, panis super substantialis. Di questi, (1) e (2) sono i più comunemente ricevuti, e l’idea trasmessa da loro è espressa nella resa “pane quotidiano.”Così preso, è una semplice petizione, come la preghiera di Agur in Proverbi 30:8, per” cibo conveniente per noi;”e come tale, è stato pronunciato da mille cuori simili a bambini, e ha reso la sua testimonianza allo stesso modo contro l’ansia eccessiva e i desideri di vasta portata per la prosperità esteriore. Non è senza qualche esitazione, di fronte a una concorrenza così generale di autorità, che mi trovo costretto a dire che l’ultimo significato mi sembra il più vero. Ricordiamo (1)le parole con cui nostro Signore aveva risposto al Tentatore: “L’uomo non vivrà di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Matteo 4: 4); (2) l’applicazione di quelle parole “io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete” (Giovanni 4:32); (3) il Suo uso di pane come simbolo di ciò che sostiene la vita spirituale (Giovanni 6:27-58); (4) le avvertenze riportate in Matteo 6:25-31 non solo contro l’ansia su cosa si deve mangiare e bere, ma contro in cerca di queste cose invece di cercare semplicemente il regno di Dio e la Sua giustizia, e difficilmente possiamo fallire, Penso, per vedere che si trattava di Suoi discepoli, in questo modello di Preghiera, di cercare, per il nutrimento superiore e non inferiore a vita. Così presa, la supplica, invece di essere in contrasto con il resto della Preghiera, è in perfetta armonia con essa, e il tutto ci eleva alla regione del pensiero in cui lasciamo tutto ciò che riguarda la nostra vita terrena nelle mani del Padre nostro, senza chiedergli nemmeno la fornitura dei suoi desideri più semplici, cercando solo che Egli sostenga e perfezioni la vita superiore del nostro spirito. Quindi quando chiediamo “pane quotidiano”, non intendiamo il cibo comune, ma il ” Pane dal cielo, che dà vita al mondo.”Così la realtà di cui il pane eucaristico è il simbolo è la risposta misericordiosa del Signore alla Preghiera che ci ha insegnato.

II. THE LA PAROLA “QUOTIDIANO”, IN Matteo 6: 11.

La parola ?????????? è stato derivato (1) da ? ??????? (SC. ?????) =il giorno che sta arrivando, e questo significato è favorito dal fatto che Jerome dice che l’ebraico Vangelo corrente nel suo tempo ha dato la parola mahar (= crastinus) per il pane di domani, e dal molto presto di rendering, quotidianum, nelle versioni latine. D ” altro canto, questo significato introduce una strana tautologia in St. La versione di Luca della preghiera, ” Dacci giorno per giorno daily cioè, ogni giorno daily il nostro pane quotidiano.”(2) L’altra derivazione lo collega con ????? in alcuni uno o l’altro dei suoi molti sensi, e con ??? come significa sia ” per ” o “sopra”- l’ex forza della preposizione suggerendo il pensiero “per la nostra esistenza o di sussistenza,” quest’ultimo, il supersubstantialis di Girolamo, che è, “al di sopra o al di sopra della nostra sostanza materiale.”Si dice, e con verità, che in greco classico la forma non sarebbe stata ?????????, ma ????????; ma è chiaro che questa difficoltà non ha impedito a uno studioso come Girolamo di accettare la derivazione, e non era probabile che l’ellenistico ebreo che per primo tradotto discorsi di nostro Signore dovrebbe essere più preciso di Girolamo nel coniare una parola che sembrava a lui voleva esprimere il significato di nostro Signore. Essendo quindi ammissibile la derivazione, resta da chiedersi quale dei due significati di ????? e di ??? dà più forza alla clausola in cui si verifica la parola, e per le ragioni di cui sopra sono portato a decidere a favore di quest’ultimo. Nuove parole difficilmente sarebbero state volute per i significati “quotidiano” o ” sufficiente.”Quando una parola è stata coniata, si possa ragionevolmente presumere che si è voluto esprimere un pensiero nuovo, e il nuovo pensiero è che il nostro Signore, successivamente sviluppato in Giovanni 6, che lo spirito di un uomo ha bisogno di nutrimento non meno del suo corpo, e che quella sostentamento è il “pane di Dio che discende dal cielo” (Giovanni 6:33). Lo studente dovrebbe, tuttavia, consultare ammirevole excursus del Dr. Lightfoot sulla parola nei suoi suggerimenti su una versione riveduta del Nuovo Testamento.

Partendo dal presupposto che la Preghiera del Signore includeva e spiritualizzava i pensieri più alti che erano stati precedentemente espressi separatamente dai devoti Israeliti, possiamo notare, rispetto al significato di “pane per il domani”, il detto di Rabbi Elieser, che “Colui che ha una briciola rimasta nella sua scrip, e chiede: ‘Cosa mangerò domani?’appartiene a quelli di poca fede.”

C’è, deve essere ammesso, una difficoltà nel congetturare quale parola aramaica avrebbe potuto rispondere a questo significato ?????????, e il fatto che una parola che dà l’altro significato è, per così dire, pronto a portata di mano, ed è stato effettivamente trovato nel Vangelo ebraico nel quarto secolo, ha un certo peso sul lato opposto. Quella parola può, tuttavia, si sono stati non una traduzione dell’originale, ma una ri-traduzione del latino quotidiano, e il fatto che Girolamo, sapendo di questo, ha scelto un altro rendering qui, mentre ha mantenuto quotidiano in San Luca 11:3, dimostra che egli non è stato soddisfatto con esso, e, infine, può essere, fermato tra due opinioni.

Versetto 11. – Dacci oggi il nostro pane quotidiano τὸν ἄρτον ἡμῶν τὸν ἐπιούσιον δὸς ἡμῖν σήμερον Qui iniziano le domande per i nostri bisogni personali. Il primo è per il cibo terreno, il mezzo per mantenere la nostra vita terrena. Perché “per servire Dio è prima di tutto necessario che viviamo” (Godet, su Luca). Dacci. L’ordine in greco non enfatizza la grazia di Dio nel dare, ma la cosa richiesta. Oggi. Passaggio parallelo: Luca 11: 3, ” giorno per giorno (τ κ καθμμέραν).”Il pensiero suggerito lì, di continuità nella fornitura, è visto anche nel verbo (δίδου). Quotidiano (ππιούσιον); e così Luca (confrontare soprattutto la classica appendice in Vescovo Lightfoot ‘Revisione’, ecc., pp. 195, ecc., e Chase, loc. cit.). Sarà sufficiente fare poco più che indicare le principali linee di derivazioni e interpretazioni proposte di questo ἅπαξ λεγόμενον.
(1 )ππ ο οσσία
(a) fisico, “per sussistenza”, sufficiente o necessario per sostenerci;”
(b) spirituale, “per il nostro essere essenziale” (cfr. Il rendering di Jerome con un letteralismo che ricorda i rabbini, super-sostanzialmente.
(2 )ππ ε εμμί “essere”, “pane che è pronto a portata di mano o sufficiente” (allo stesso modo Delitzsch, in Thayer, sv). Il capo e fatale obiezione sia
(1) e
(2)è che la forma sarebbe ἐπούσιος (cfr. soprattutto Lightfoot. loc. cit., pag. 201).
(3) Ἀπι εμμι, “a venire;”
(a) con riferimento diretto al “pane” – il nostro” successivo”,” continuo”,” ever-coming ” pane (così il vecchio siriaco, e in parte le versioni egiziane), ciò che viene come ogni fornitura è necessaria; la preghiera significa quindi: “Il nostro pane come è necessario dacci oggi” (così apparentemente Dr. Taylor, ‘Detti’, ecc., p. 140); (b) derivato mediatamente daππιοσσα σξ. ἡμέρα (cfr. Atti 16:11; 20:15; 21:18), “pane per il giorno a venire,” vale a dire lo stesso giorno, se la preghiera essere detto al mattino; il giorno dopo, se si dice la sera (così Vescovo Lightfoot). Tra (3) (a) e (3) (b) è molto difficile decidere. Contro (a) è il fatto che è difficile dire perché la forma comune ejpi>onta non sarebbe servita; contro (b), mentre l’uso della parola è perfettamente coerente con gettando ogni cura su Dio per domani (Matteo 6:34), rimane ancora il fatto che vi è una certa tautologia nel dire, “Il nostro pane per il giorno a venire ci danno oggi”, o anche la formula nel passaggio parallelo in Luca, “Il nostro pane per il giorno a venire ci danno giorno per giorno.”Nel complesso, forse (3) (a) presenta le minori difficoltà. Pane. E ‘ molto dubbio se per utilizzare questa petizione di cibo spirituale è qualcosa di più di una legittima applicazione (fatta, infatti, già nel ‘Didache,’ § 10.) di parole che di per sé si riferiscono solo al cibo materiale (vedi ulteriori Chase, loc. cit.).
Commenti paralleli …

Lessico

Dare
δςς (dos)
Verbo – Aoristo Imperativo Attivo – 2a persona Singolare
Greco di Strong 1325: Offrire, dare; Ho messo, posto. Una forma prolungata di un verbo primario; dare.
us
μμνν (hēmin)
Pronome personale / possessivo – Dativo 1a persona Plurale
Il greco di Strong 1473: I, il pronome in prima persona. Un pronome primario della prima persona I.
questo giorno
σήμερον (sēmeron)
Avverbio
Greco di Strong 4594: Oggi, ora. Neutro di un presunto composto dell’articolo ho e hemera; il giorno; generalmente, ora.
il nostro
μμνν (hēmōn)
Pronome personale / possessivo – Genitivo 1a persona Plurale
Il greco di Strong 1473: I, il pronome in prima persona. Un pronome primario della prima persona I.
quotidiano
ππιούσιον (epiousion)
Aggettivo – Accusativo Maschile Singolare
Greco di Strong 1967: Per il domani, necessario, sufficiente.
pane.
ἄρτον (arton)
Sostantivo – Accusativo Maschile Singolare
Greco di Strong 740: pane, una pagnotta, cibo. Da airo; pane o una pagnotta.

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Nominato il Pane Quotidiano Necessario che Necessita di Oggi-Giorno

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