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Karl Marx (1818-1883)

Sommario

Marx e il suo coautore, Friedrich Engels, iniziano il Manifesto comunista con la famosa e provocatoria affermazione che la “storia di tutte le società fino ad allora esistenti è la storia della lotta di classe.”Sostengono che tutti i cambiamenti nella forma della società, nelle istituzioni politiche, nella storia stessa, sono guidati da un processo di lotta collettiva da parte di gruppi di persone con situazioni economiche simili al fine di realizzare i loro interessi materiali o economici. Queste lotte, che si verificano in tutta la storiadall’antica Roma attraverso il Medioevo fino ai giorni nostri, sono state lotte di classi economicamente subordinate contro classi economicamente dominanti che si opponevano ai loro interessi economici—schiavi contro padroni, servi contro proprietari terrieri e così via. Il mondo industrializzato moderno è stato plasmato da una di queste classi subordinate—la borghesia,o classe mercantile—nella sua lotta contro l’élite aristocratica della società feudale. Attraverso l’esplorazione del mondo, la scoperta di materiali e metalli grezzi e l’apertura di mercati commerciali attraverso il globo, la borghesia, il cui sostentamento è l’accumulazione, divenne più ricca e politicamente incoraggiata contro l’ordine feudale, che alla fine riuscì a spazzare via attraverso la lotta e la rivoluzione. La borghesia è salita allo status di classe dominante nel mondo industriale moderno, plasmando le istituzioni politiche e la società in base ai propri interessi. Lungi dall’abolire la lotta di classe, questa classe un tempo sovrana, ora dominante, ha sostituito una lotta di classe con un’altra.

La borghesia è la forza più spettacolare della storiaad oggi. Lo zelo dei mercanti per l’accumulazione li ha portati a conquistare il globo, costringendo tutti ad adottare il modo capitalistico di produzione. La visione borghese, che vede il mondo come un grande mercatoper lo scambio, ha radicalmente modificato tutti gli aspetti della società,anche la famiglia, distruggendo i modi di vita tradizionali e le civiltà rurali e creando enormi città al loro posto. Sotto l’industrializzazione, i mezzi di produzione e di scambio che guidano questo processo di espansione e cambiamento hanno creato una nuova classe urbana subordinata il cui destino è vitalmente legato a quello della borghesia. Questa classeè il proletariato industriale, o classe operaia moderna. Questi lavoratori sono stati sradicati dall’espansione del capitalismo e costretti a cedere il loro lavoro alla borghesia, un fatto che li offende al nucleo della loro esistenza mentre ricordano quegli operai di prima età che possedevano e vendevano ciò che creavano. I moderni lavoratori industriali sono sfruttati dalla borghesia e costretti a competere con un altro per salari sempre più ridotti man mano che i mezzi di produzione crescono più sofisticati.

La fabbrica è l’arena per la formazione di una lotta di classe che si riverserà nella società in generale. I moderni lavoratori industriali riconosceranno il loro sfruttamento per mano della borghesia. Anche se il sistema economico li costringe a competere l’uno con l’altro per salari sempre più ridotti, attraverso l’associazione comune sul pavimento della fabbrica supereranno le divisioni tra loro,realizzeranno il loro destino comune e cominceranno a impegnarsi in uno sforzo collettivo per proteggere i loro interessi economici contro la borghesia. I lavoratori formeranno collettività e prenderanno gradualmente le loro richieste alla sfera politica come una forza da non sottovalutare. Nel frattempo, ai lavoratori si affiancherà un numero sempre crescente di classi medie inferiori i cui mezzi di sussistenza imprenditoriale sono distrutti dalla crescita di enormi fabbriche di proprietà di un numero sempre più ristretto di élite superindustriali. A poco a poco, tutta la società sarà attratta da unao l’altro lato della lotta. Come la borghesia prima di loro,il proletariato e i suoi alleati agiranno insieme nell’interesse di realizzare i loro obiettivi economici. Si muoveranno per spazzare via la borghesia e le sue istituzioni, che ostacolano questa realizzazione. La borghesia, attraverso il suo modo di produzione consolidato, produce i semi della propria distruzione: la classe operaia.

Analisi

Il Manifesto Comunista era inteso come una dichiarazione programmatica definitiva della Lega Comunista,un gruppo rivoluzionario tedesco di cui Marx ed Engels erano i leader.I due uomini pubblicarono il loro trattato nel febbraio 1848, pochi mesi prima che gran parte dell’Europa scoppiasse in tumulti sociali e politici,e il Manifesto riflette il clima politico del periodo. Nell’estate di quell’anno, gruppi rivoluzionari giovanili, insieme ai diseredati urbani, erigevano barricate in molte capitali europee, lottando per la fine dell’oppressione politica ed economica. Mentre i dissidenti stavano conducendo la guerra contro l’absolutismo e il privilegio aristocratico dalla rivoluzione francese, molti dei nuovi radicali del 1848 misero gli occhi su un nuovo nemico che credevano essere responsabile dell’instabilità sociale e della crescita di una sottoclasse urbana impoverita. Quel nemico era il capitalismo, il sistema di proprietà privata dei mezzi di produzione. Il Manifesto descrivecome il capitalismo divide la società in due classi: la borghesia o i capitalisti che possiedono questi mezzi di produzione (fabbriche,mulini, miniere,ecc.), e i lavoratori, che vendono la loro forza lavoro ai capitalisti,che pagano i lavoratori il meno possibile.

Sebbene la Lega comunista fosse a sua volta apparentemente organizzata per contribuire molto alle rivolte del 1848, il Manifesto comunista è una chiamata all’azione politica, contenente il famoso comando ” Lavoratori del mondo unitevi!”Ma Marx ed Engels hanno anche usato il libro per precisare alcune delle verità fondamentali, come lo hanno visto, su come funziona il mondo. Nel Manifesto comunista vediamo presto versioni di concetti marxisti essenziali che Marx avrebbe elaborato con più rigore scientifico in scritti maturi come DasKapital. Forse il più importante di questi concetti è la teoria del materialismo storico, che afferma che il cambiamento storicoè guidato da attori collettivi che tentano di realizzare i loro obiettivi economici, dando luogo a lotte di classe in cui un ordine economico e politico è sostituito da un altro. Uno dei principi centrali di questa teoria è che le relazioni sociali e le alleanze politiche si formano attorno alle relazioni di produzione. Le relazioni di produzione dipendono da una data societàmodalità di produzione, o dalla specifica organizzazione economica della proprietàe divisione del lavoro. Le azioni, gli atteggiamenti e le prospettive di una persona sulla società e la sua politica, lealtà e senso di appartenenza collettiva derivano tutti dalla sua posizione nei rapporti di produzione.La storia coinvolge le persone come attori politici le cui identità sono costituite come sfruttatori o sfruttati, che formano alleanze con altri identificati e che agiscono in base a queste identità.