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Firenze in guerra e piena

Michelangelo
Tomba di Giuliano de ‘ Medici, Duca di Nemours, con figure allegoriche della Notte e del giorno
1520-34
Marmo
Figura seduta ca. 5 ‘ 10” (1,8 m)
Cappelle Medicee, San Lorenzo, Firenze

Michelangelo eseguì le figure marmoree per le tombe medicee nella Sacrestia Nuova di San Lorenzo durante un periodo di grandi sconvolgimenti. Le ostilità tra il Papa Mediceo Clemente VII e l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V, portarono al sacco di Roma nel 1527. Nel frattempo Firenze spodestò gli ultimi Medici e ristabilì la repubblica. Nel 1529 Carlo V assediò Firenze su istigazione di Clemente VII e la città cadde dopo una resistenza di 10 mesi. Il nuovo governatore mediceo ordinò l’assassinio di Michelangelo per aver aiutato la repubblica contro l’invasione. Il canonico di San Lorenzo nascose Michelangelo finché non fu graziato dal Papa. Il Papa ha poi installato il duca Alessandro de ‘ Medici che non era noto per la gentilezza. Michelangelo fuggì dalla sua casa di Firenze per Roma alla morte del Papa nel 1534 e non tornò dopo l’assassinio del duca tre anni dopo. Gli allievi di Michelangelo infine installarono le figure sulle tombe nel 1545. (Hartt, History of Italian Renaissance art, 546-547)

Mentre la Cappella ospita anche la tomba di Lorenzo il Magnifico e del fratello Giuliano assassinato, le due più sorprendenti sono quelle di due Duchi Medici minori, che hanno le figure dei tempi del giorno. A causa del volo di Michelangelo, le tombe non furono mai completate completamente, lasciando le quattro figure drammatiche e notevoli della notte e del giorno, dell’alba e del tramonto con passaggi di marmo grezzo. Le quattro figure muscolose sembrano superare i loro recinti, contorcendosi nella frustrazione o cadenti nella malinconia. Michelangelo scrisse le sue parole per la Notte:

Grato m’e’ l’onno e piu’ l’esser di sasso
mentre che ‘l danno e la vergogna dura;
non veder, non sentir m’e’ gran ventura;
pero’ non mi destar, deh!
parla basso.

È il mio piacere dormire e ancora di più essere pietra:
Finché le vergogne e il disonore possono durare,
Il mio unico desiderio è quello di vedere e non sentire più.
Parla piano, ti prego, non svegliarmi.

Queste imponenti e tormentate statue, come il loro imponente e tormentato creatore, dovettero fuggire da Firenze in un momento di grande minaccia e incertezza. All’inizio della seconda guerra mondiale, la soprintendenza alle gallerie e ai monumenti aveva schermato le statue con sacchi di sabbia e impalcature. Con la minaccia di incursioni aeree su Firenze, fu deciso che le statue avrebbero dovuto essere spostate, il che non era un’impresa da poco. Questo compito è stato uno dei più complicati di tutti i traslochi. Le figure che rappresentano i duchi dovevano essere rimosse e abbassate dalle loro nicchie sopra le rispettive tombe, e le ore del giorno dovevano essere sollevate dalle tombe da cui sembravano scivolare via. (Brey, 263)

Al deposito di Torre a Cona, il tenente Hartt, un ufficiale del MFAA, si imbatté nelle statue mentre si arrampicava su casse di legno. Anche attraverso le loro gabbie, erano mozzafiato. Un Hartt sopraffatto, guardò giù in una delle casse per incontrare il ” volto agonizzato dell’alba di Michelangelo.”(Hartt, Florentine art under fire, 30) Le statue, a differenza di Michelangelo, sarebbero tornate a Firenze. Sono stati reinstallati nei loro luoghi originali.

Michelangelo
Tomba di Lorenzo de ‘ Medici, Duca di Urbino, con figure allegoriche del tramonto e dell’alba
1520-34
Marmo
Figura seduta ca. 5 ‘8″ (1.7 m)
Cappelle Medicee, San Lorenzo, Firenze

Opere citate

• Hartt, F. (1949). Arte fiorentina sotto il fuoco. Princeton: Princeton University Press.