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Concordato del 1801

Concordato del 1801, accordo tra Napoleone Bonaparte e Papa Pio VII che ristabilì la Chiesa cattolica romana in Francia. Napoleone prese l’iniziativa di negoziare questo accordo; riconobbe che la riconciliazione con la chiesa era politica. Aiuterebbe a consolidare la sua posizione, a porre fine al realista?ribellione clericale in W Francia, riunire il clero, che era stato diviso dopo la rivoluzione francese, e ottenere il sostegno della grande maggioranza dei contadini-agricoltori. Con i suoi termini il cattolicesimo romano era riconosciuto come la religione della maggior parte dei cittadini francesi. Arcivescovi e vescovi dovevano essere nominati dal governo, ma il papa doveva conferire l’ufficio. I parroci dovevano essere nominati dai vescovi, previa approvazione del governo. Le proprietà della chiesa confiscate, la maggior parte delle quali erano state vendute a privati, non dovevano essere ripristinate, ma il governo doveva fornire un adeguato sostegno al clero. Per attuare il concordato Napoleone emise (1802) i cosiddetti Articoli Organici; questi riaffermato le libertà tradizionali della chiesa gallicana (vedi Gallicanism), aumentando il controllo di Napoleone delle attività della chiesa. Gli Articoli organici non furono accettati dal papa e non li considerò vincolanti. Un secolo dopo, l’anticlericalismo, intensificato dall’affare Dreyfus, portò all’imposizione di severe restrizioni alla chiesa, culminate (1905) nel formale ripudio del concordato, separando così chiesa e stato.