Ameba
Ameba, anche scritto ameba, plurale amebe o amebe, uno dei microscopici protozoi unicellulari dell’ordine Amoebida rhizopodan. La ben nota specie tipo, Amoeba proteus, si trova sulla vegetazione di fondo in decomposizione di corsi d’acqua dolce e stagni. Ci sono numerose amebe parassite. Di sei specie presenti nel tratto alimentare umano, Entamoeba histolytica causa dissenteria amebica. Two related free-living genera of increasing biomedical importance are Acanthamoeba and Naegleria, strains of which have been recognized as disease-causing parasites in several vertebrates, including humans.
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Russ Kinne/Photo Researchers
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© Merriam-Webster Inc.
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Le amebe sono identificate dalla loro capacità di formare estensioni citoplasmatiche temporanee chiamate pseudopodi, o falsi piedi, per mezzo dei quali si muovono. Questo tipo di movimento, chiamato movimento ameboide, è considerato la forma più primitiva di locomozione animale.
Le amebe sono ampiamente utilizzate nella ricerca cellulare per determinare le funzioni e le interazioni relative del nucleo e del citoplasma. Ogni ameba contiene una piccola massa di citoplasma gelatinoso, che è differenziata in una sottile membrana plasmatica esterna, uno strato di ectoplasma rigido e chiaro appena all’interno della membrana plasmatica e un endoplasma granulare centrale. L’endoplasma contiene vacuoli alimentari, un nucleo granulare e un vacuolo contrattile chiaro. L’ameba non ha bocca o ano; il cibo viene preso e il materiale escreto in qualsiasi punto della superficie cellulare. Durante l’alimentazione, le estensioni del citoplasma scorrono intorno alle particelle di cibo, circondandole e formando un vacuolo in cui gli enzimi vengono secreti per digerire le particelle. L’ossigeno si diffonde nella cellula dall’acqua circostante e i rifiuti metabolici si diffondono dall’ameba nell’acqua circostante. Un vacuolo contrattile, che rimuove l’acqua in eccesso dall’ameba, è assente nella maggior parte delle specie marine e parassitarie. La riproduzione è asessuata (fissione binaria).
Durante i periodi ambientali avversi molte amebe sopravvivono per incistamento: l’ameba diventa circolare, perde la maggior parte della sua acqua e secerne una membrana di cisti che funge da copertura protettiva. Quando l’ambiente è di nuovo adatto, la busta si rompe e l’ameba emerge.
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